martedì 27 dicembre 2011

nocturne n.50

labbra rosse
e nubi in fuga
dalle fessure
sul resto del mondo,
contare le note
in millimetri roventi,
le chiavi di casa.
polvere d'inverno
tra le ultime foglie
nella differenza
tra viversi, respirarsi
è il peso dei passi
quando tutti dormono

martedì 13 dicembre 2011

cinquantasei giorni di assenze

ti prendi e sbatti
la testa e le mani,
il poco illuminato
sfuma al nero
era il rumore lontano
era come il sale dagli occhi.
vorrei l'adesso, il noi
il sempre, vorrei il futuro
vorrei le nostre promesse
evaporare nel sole di serra,
ma inverno fuori
ed anche dentro.
ancora parlami
se mi ascolti
perché oggi brucio
e ardo
di fiamma scura
in acque profonde.
se mi cerchi
salvami

mercoledì 23 novembre 2011

scintille

freddo e calmo
nel volto
freddo e calmo
le mani. questa
la rivolta
per silenzio
nel silenzio
colmando il vuoto
divario
dell'attimo seguente la
capovolta ascesa
del sole
  
[sussurrare il 1984]

sabato 19 novembre 2011

Dai vaffanculo

Passare una selezione ed avere la possibilità di pubblicare un libro, in modo molto serio, a condizioni economiche per te impossibili. Dai vaffanculo.

Questo succedeva alle 4:50, ora 6:30 aggiorno il tutto a:

Ok, non mi lamento più, mi sono evitato una mezza truffa. Me ne andrò a dormire contrariato ascoltando I am angry e pensando che avrei dovuto vivere negli '80.


mercoledì 16 novembre 2011

Un guscio di luce


Chiudi gli occhi. Smetti di pensare.

pelle

ti conto le galassie
ed il rumore delle stelle
dei treni a valle,
la luna per specchiarsi
ti rivedo lì appesa
scendi giù, stai con me
rallenta il dondolio
e soffio sul fuoco.
andiamocene a dormire
così,
pelle contro pelle

domenica 30 ottobre 2011

Si sconsiglia l'uscita notturna all'aperto nei mesi autunnali ed invernali, se colpiti nel mentre da forti crolli psicologici. La spremitura della ghiandola lacrimale comporta un aumento della temperatura corporea e, di conseguenza, una maggior sensazione di freddo. Grazie e buon proseguimento.

duecento tonnellate

rimane fermo
mentre ingiallisce
immerso
acido peso della vita,
il cigolare
del suo pianto
rimasto nei cuori
di chi comunque, crede dentro
non capirà.
sono i giorni del sangue
l'apogeo
e le mura di fuoco
rinuncia
alla vittoria
in un gioco senza premi

lunedì 24 ottobre 2011

Orchestra

sei come i suoni
amplificata e riflessa
sul mio corpo
la fisica delle leve
la temperatura
il respiro
mai costante
irregolari movimenti
ed i segni
del primo freddo.
dove sarà più facile
e potremo
finalmente potremo,
le sostanze avranno un nome
e i tuoi
i miei sogni
una forma
nello scrosciante frastuono
generale dei ricordi

mercoledì 19 ottobre 2011

Foglie d'autunno

Da due giorni si è ricominciato ad accendere la stufa. 
Da due giorni sono tornati problemi e 
discussioni apparentemente conclusi.
Da due giorni ho scoperto che c'è un tizio, su youtube, 
che scrive i cognomi dei jazzisti in maiuscolo.
Louis SMITH, ad esempio.
Mi piace, la cosa.
 
Stamattina presto deve aver piovuto e, a giudicare
da come ballano le foglie davanti alla finestra,
'fuori piove un mondo freddo'.

Tra gli accompagnamenti migliori di sempre,
è consigliabile l'ascolto, per superare anche certe giornate.
(fingerò di saperne, come al solito)
Cannonball ADDERLEY
Miles DAVIS
Hank JONES
Art BLAKEY
Sam JONES

autoscatto

foto di me
di strade immerse
affogate in
nero petrolio
nella tua assenza
di anni,
camera oscura
del rosso inattinico
sulla mia bocca
di nicotina in braci

la montagna

muovo
sui tuoi sentieri
orlo delle mie paure
ad una mano dall'abisso
ma abbiamo ancora e
l'ultima luce
filtra nella valle
imbrunendo sugli alberi
come le ombre sul terreno,
oggi il tramonto
aspetterà



[negli ultimi giorni non ho fatto solo tifoseria]

martedì 18 ottobre 2011

Kossiga con la K

Mi dimenticai di questa perla nel cassetto del buon Francesco, purtroppo morto in ospedale nel 2010 per problemi respiratori
e non per un sano, 
lodevole e 
meritato 
colpo di mannaia tra gli occhi.


Mi piacerebbe credere in una qualsivoglia dimensione paranormale o divina per potergli augurare ancora
tutti i mali peggiori.

15 Ottobre, il circo circense

Non ero presente ma esprimo, sinteticamente, la mia solidarietà ai nemici del quieto vivere, come al solito apparsi sui media come teppisti e mancati giocolieri da circo. Ieri mattina ho voluto perdere tempo dopo aver guardato qualche foto su Repubblica (da ricordare l'articolo con il fantomatico blackbloc che fa amicizia con i giornalisti, come numerosi altri più simili a vincenti barzellette che realtà), creando le solite idiozie che piacciono a me e ad alcuni amici poco raccomandabili. Chiunque si senta offeso e decida di sua spontanea volontà di prendere un po' troppo sul serio queste immagini, come fosse cosa rara, si ricordi che chiudere o cambiare pagina non è questa gran difficoltà.






martedì 11 ottobre 2011

Per essere qualcosa

Ho usato troppe volte la formula 'per essere italiani' negli ultimi giorni. Mette tristezza, ma è solo la realtà di svariate generazioni ormai vuote dove anche se ti distingui resti l'ultimo scemo.
Torno ad ascoltarmi Patrick Watson, di cui non serve specificare la bravura 'per essere canadese'.

A me non piacciono i Verdena e gli Zen Circus sono piuttosto mainstream. 
Per fortuna ci sono Bob Corn, Fabio Orsi e l'hardcore.

mercoledì 5 ottobre 2011

i ragni

lo osservo
tessere la tela
giorno per giorno
e crescere
come crescono
interi campi tra noi
con i brividi sulla pelle
e le porte già chiuse,
tra il tempo
di guardarci e conoscerci
ed il mio tempo
abbastanza da perderti

Rumori notturni

La prima volta me ne parlò un amico che li vide a Berlino. Io li ascoltai e me ne innamorai. All'attivo avevano solo due demo ed erano qualcosa di così nuovo, e bellissimo. Io non ci credevo. Ora sono passati due anni e, anche loro, sono cresciuti. Sono diventati famosi, quasi troppo, hanno messo in tasca qualche spicciolo e la gente lo chiama post-dubstep, ma io dico che è una gran stronzata di nome. In un ipotetico faccia a faccia con loro credo direi
'e ora guardate cosa siete diventati. vi amo'.



Dagli undici anni in su non me ne è mai fregato molto del mio compleanno, ma il ventiquattro luglio scorso l'ho festeggiato con quattro giorni di anticipo, sopra e sotto un palco della repubblica ceca, con loro. Finalmente. Lividi da far invidia ad un'intera infanzia ed un amico con un dente in meno. Tra l'altro vaffanculo, non le hanno fatte le mie due preferite, io che avevo solo voglia di uccidere qualcuno. Se in due minuti di intro così voi siete ancora in grado di capire, intendere e volere, non vi invidio proprio.
'maybe someday i'll be a good person'.

Questo video include contenuti di sto cazzo, guarda su youtube.


C'è un amore che non muore ed è direttamente collegato con Detroit. Non ho proprio nient'altro da dire a riguardo. 
Ti avessi conosciuto prima ti avrei detto
'il Lupus è proprio una merda'.




Sono le tre e mezza di notte ed io avevo voglia di parlare 
di musica. Piccole parti di me.

domenica 2 ottobre 2011

Leggilo, magari

Issuu è un sito meraviglioso e, se voleste, 
potreste anche leggerci il mio stupido libro. 
Libro, una parola proprio grossa.

sabato 1 ottobre 2011

Poesie e scritti di varia natura, download


Ho scritto ed impaginato un libro/raccolta dal titolo
 
" nothing owed - Poesie e scritti di varia natura ",

scaricalo e diffondilo e cestinalo.


Se mai riuscirò a pubblicare qualcosa, sarete i primi a saperlo.
 

Lo stato d'animo di oggi.
Vorrei essere in mezzo ad una distesa immensa di neve e 

venire accecato dalla luce, per morire felice.
 

venerdì 30 settembre 2011

All of your nothings

Le giornate di silenzio.

giovedì 29 settembre 2011

il suicidio degli insetti contro le auto in corsa

le masse di quelli
aspiranti alla morte
se ne trovano a numeri
dei più grandi massacri
molti ancora verranno
molti già trapassati
così si convincono continuamente
chi più veloce
chi lentamente
siamo noi tutti un po' colpevoli
noi, che continuiamo a tacere
sapere delle stragi
e dire di non vedere
quale dottrina essi seguano
quale, l'idea che scelgano
l'arma della disperazione
guida per gli smarriti
tanto fredda da sembrar calore
si continuerà a non capire
di queste morti in fondo
così vicine
ad ora tarda fermarsi per guardare
quando piangendo il naufragio

avran già deciso d'andare.

Vorrebbe essere una canzone, ma tanto non c'è musica
ed il cantautorato è morto dodici anni fa.
Margaux Hemingway si suicida il 2 Luglio 1996,
come suo nonno, trentacinque anni prima.

diciannove

falle smettere di guardarmi
portale via
le tue scarpe
coi tuoi pensieri
troppo grandi
per questa stanza
diciannove ore fa
la tua sagoma
controluce
e la carta da parati,
l'opera
di una intera vita
sospesa
immobile
riempivi e irradiavi.
le pretese inutili
vorrei dovrei
stringerti, ma
ora tratterrò il respiro
finché il vento
non porterà via anche
il tuo profumo.

lunedì 26 settembre 2011

Giorni dopo

Finché il vento non porterà via anche il tuo profumo.

mercoledì 21 settembre 2011

madre

tu sei il verbo
la parola di dio
sei tutti i tuoi discorsi
voragini paure
ed i miei vuoti
sei parte lesa
e giustizia
cerchi il fuoco
e resti polvere
oggi, vorresti
ma non so aprire le mie mani
non voglio
aprire le mie mani.
non hai mai insegnato niente
non ho fatto mai domande

avrei voluto scegliere
meglio
il mio ventre

appendice

ancora
nel cuore
io sento
parole
nascoste
di te
parlami
di te
raccontami
avvolgimi
fammi
sentire
di te

ora ascolto
il suono
della vita
che mi hai lasciato





 

lunedì 19 settembre 2011

cenere

vedo le rondini in stormo
ballano sui campi
e conto le nuvole
dalla finestra
restando a letto il mattino presto
sono gli ultimi fiori d'estate
quelli ti somigliano
conto i passi
tra me e la tua porta di casa
le parole
del mio libro preferito,
tutte le tue canzoni
e la pioggia che batte
sulle mura di questa casa
ti vedo
attraverso il fumo
dell'ultima boccata
con la cenere che cade nel vento
e volando, brucia.



Hirundo Rustica

il cielo
spaccato, riflesso
a macchie nel terreno
torniamo 
a sfumare
come torna la montagna
sulle pianure
ma noi 
siamo mani nelle mani
e occhi negli occhi
mentre tutti
ricominceranno ad andare a sud

domenica 18 settembre 2011

Lei è una fotografa

Sinceramente, se fai fotografia, fai fotografia.
Se fai fotoritocco, fai fotoritocco.
Non sono la stessa cosa. NON SONO LA STESSA CAZZO DI COSA.
Continua a fare foto di merda e mettere filtri di ps5 a caso, poi se ti avanza tempo vai anche un po' affanculo.


Libellula Linnaeus
aka
Ma Chi Cazzo Me Lo Fa Fare

giovedì 15 settembre 2011

bruciare

La pubblicità che (non) conta, il pubblico che (non) c'è.























Quei fasci di luce in origine erano verdi, ed io oggi non ho
niente da fare. Magari piace a qualcuno.

mercoledì 14 settembre 2011

Le Nozze Di Figaro

Dopo tutto questo tempo, ho cambiato testata al blog. È come cambiare colore alle pareti di casa, dopo anni, quando ti sei abituato ad ogni grinza, piega che calce e vernice e chiodi hanno prodotto, macchiato e scavato, in tutto quel tempo.


37927 dice di riuscire a sentire la musica attraverso mura spesse venti centimetri, stupendo anche 30265. Alla fine della storia 37927 si fa 370.000 dollari, ed io dico che Le Nozze Di Figaro son belle anche se le capisci.

Mi manca un pezzo.

martedì 13 settembre 2011

ospedale

come leggi nei film
numerose sigarette dopo
dopo
io aspetto, fuori
guardo le finestre
chi entra chi esce
supero a destra
gli sguardi bassi
io aspetto
sudio secondi
non penso
ci vorrebbe,
qualcosa
9.5 Richter 

e sommergere tutto

lunedì 12 settembre 2011

mezzo miglio

ora smettila
smettila di
torturarti
quei capelli sparsi,
brilla
brilla con me
oggi è sempre
come i tuoi occhi quando
mi guardi
l'estremo perfetto disordine
che lasci in me

sabato 10 settembre 2011

le Amazzoni

vorrei avere tre taglie in più
per sentire meno
i colpi che mi stai dando
sul volto
dentro, profondo
alimenti questa voragine
e precipito sotto di te,
nella mia caduta
con le tue urla
le tue mani tremanti
sei la gravità ed
io il corpo in discesa.
e non parli ora
e non sono più
niente per te,
ma ancora
corro a nascondermi.

venerdì 9 settembre 2011

bassa (de)pressione

sfuma il colore
dagli occhi
macchie d'inchiostro
lungo il corpo, e
che mi capiti di tutto che
io torni a dormire
come ieri come sempre
ma, sono io? o
è solo un'altra estate
che muore?

torna
la nebbia.

 Capita di ricevere chiamate
alle undici di martedì mattina.
Capita di rendersi conto, in un istante, 
di come i tuoi prossimi anni di vita 
siano stati completamente stravolti.

conforto


sulla tua testa
crolla il mondo
asma polvere
soffocare,
e tutti parleranno
nuova inquisizione
ed i tuoi soldi buttati
non come
la sua auto nuova
non come
suo figlio che invece.
il condannato
cammina solo

quinto cerchio

giustificare
il tuo volto sbiadito
non farà smettere
proprio niente.
paludi scure
colme
di te
e soprattutto, me.

lunedì 5 settembre 2011

occupazione retribuita

lui
ti
osserva
e vorresti
stringergli la mano
e vorresti
stronzate del genere
ma ci sono 28 gradi
28 cazzo di gradi
pensi e 
non parli, 
poi smetti di pensare.
sempre il tempo
a fotterci


Oggi non ho scritto le solite stupidate struggenti per dire che: 
il lavoro debilita l'uomo e la sua esistenza rendendolo schiavo, 
forse retribuito, ma pur sempre schiavo.

domenica 4 settembre 2011

la terza stagione

ti trascini
sul bordo della strada
e con gli occhi
mi domandi perché
quelle grida fossero
sempre così lontane.
e come il vento
in autunno, forte
urlo nel tuo cuore
ma mai abbastanza a fondo

sabato 3 settembre 2011

acido lattico

lentamente, la tua
pelle aderisce
al suolo umido
ti guarda e
ti respira
fagli sentire
come ti muovi
fagli vedere
fagli conoscere
come tocchi il cielo.
alba, e
acido lattico.

mercoledì 17 agosto 2011

il salone del mobile

mentre mi credevo troppo
dimenticavo
come uno stupido
e rovinavo cose.
è un po' un casino
spero ti piaccia quella canzone
ma scusami,
anche io sbaglio
scusa se non pensavo
quando stavi nel fastidio
di quelle parole,
avrei preferito salutarti
come la prima ed
unica volta di noi
con la pioggia e 

tanti mobili nuovi 
ed inutili.

martedì 9 agosto 2011

cecità

come l'alba ad ogni ora,
ma per come ti muovevi
per come parlavi,
tu parlavi
solo di te.
apparizioni sporadiche
in controluce
solo dopo ho compreso
non ti sarebbe interessato
fossi rimasto cieco.

lunedì 8 agosto 2011

primi dubbi supplementari

il terreno liscio
le braccia
la luce che non basta
e le ombre coprono tutto
coprono me
abbattono cancellano
sento il respiro
il mio il tuo,
nello stesso ritmo
balla la paura e
ride
nell'ansia dell'istante,
ma in fondo camminiamo
restiamo giù
ma camminiamo.
grazie
per avermi aspettato.

domenica 7 agosto 2011

La gente alta

C'è una soffitta ed in mezzo alla soffitta, in terra, c'è una sfera di metallo opaco. Quando era nuova, bella lucida e pulita, ti ci potevi specchiare e vedertici deformato, sulla sfera. Una faccia, una mano grande come una stanza. Da bambino mi domandavo perché quando si rompesse uno specchio tutti sarebbero dovuti cadere in preda ad anni di sfortune, ma poi prendevo le mie biglie, belle lucide, e pulite, da specchiartici sopra, e le buttavo giù dal balcone, sapendo che tanto loro non si sarebbero rotte.


Fuori c'è un tempo schifoso e dentro la polvere inonda i pensieri.

sabato 6 agosto 2011

perdere peso

la voce roca
parla su un arpeggio
di pensieri di colori
parla un po' di te e di
domande, e di cieli.
certe canzoni così
troppo brevi e con
nomi troppo lunghi che
tu tremi, dentro.
invece un po' sono io
che li invidio, anzi
li invidio e basta
ma in fondo anche piangere
fa perdere peso, mi dico

sabato 30 luglio 2011

asfalto

si sta sull'asfalto
di sabato pomeriggio e
canticchio canzoni francesi,
mentre ci sediamo
affondo nel fumo e
nei trentacinque gradi
di quel mare nero
che lei non sopporta proprio.

venerdì 29 luglio 2011

le tue scarpe nel Danubio

non aveva il vento
nei capelli
come l'ultima volta, lei
sapeva di fingere
ma si obbligava, continuare
a qualunque costo
anche a costo di sé stessa
bruciandosi ancora la gola
e rimanendo a guardare il vuoto,
si accascia e non capisce
non vuole
immagino sia per via della madre,
ma lui l'amava ancora
e la riaccompagnò a casa.

il compleanno

mi domandavo se stessi comoda
seduta com'eri
io leggevo le tue parole
ed avevi la luce tra le mani,
parole semplici qualcosa di piccolo
grandi come le lacrime
in discesa sul mio viso.
mi asciugo su di te,

questo è il regalo migliore e
non si piange sempre per tristezza

sabato 16 luglio 2011

Piercing

J Dillinger &
J Dee &
J Dilla &
Pay Jay.


Questa era una citazione di una cosa che mi piace perché oggi è stata una bella giornata e uao si mi sono stupito molto una gran botta al cervelletto e parole che mancano e gli scrittori in ordine alfabetico però con la C o con la K? e guaranà in polvere e no non ti prendi un altro caffè ed occhiali grandi per occhi piccoli e tanta tantissima troppa gente. Oggi tu avevi un orecchio mezzo viola, e ci tenevamo per mano.

venerdì 15 luglio 2011

I mendicanti ballano

Oggi (seppur la mezzanotte sia passata da cinquantotto minuti) 
non ho scritto nulla,
ma per fortuna, nonostante tutto, i mendicanti ballano ancora.

mercoledì 13 luglio 2011

divoratrice

nulla ti ferma
mentre continui perpetua
a divorare cenere,
salti da un respiro all'altro
cresce la temperatura
e il fumo denso
dalla tua bocca
sulle tue labbra
tra i tuoi capelli
ma non c'è tempo, e
in effetti non ne hai mai avuto
(almeno) per me.

if not me

rintanati lì sotto un
cumulo di macerie detriti
rotoliamo sui corpi ardenti
un colpo in testa e
collasso mi dimentico
di tutto, periodi secondi
poi mi tiro su mi reggo
la grancassa vibra, tuona
ma torno mi arrampico su
ma ci sono dentro. non cedo
davanti, succede tutto
e spingo scalcio e urlo
la bocca spalancata
un microfono
e quelle parole
il sale sul viso
e la pioggia nei capelli.
lei ha piccole mani graziose
e la voce degli uragani,
mi scrive dentro
'se non da me stesso
da chi dovrei dipendere?
'


[questa vuole essere una sorta di dedica ad uno dei miei gruppi preferiti, vederli una terza volta mi ucciderà.]

martedì 12 luglio 2011

Holly

Una settimana iniziata con un giorno di ritardo, un pezzo di California sotto un telone bagnato di pioggia e tanti, tanti gatti.

sottovoce

ti vedo tra la gente
corro, abbraccio
i tuoi occhi coi miei
poi ancora divisi
da braccia sudore inchiostri
e la pelle degli altri.
ti stringo a me
in una mano hai un bicchiere di vino
di terza categoria, ridi parli
i tuoi capelli gli ultimi tre giorni
mentre sottovoce ti
dico che sei bellissima
contro i difetti che non hai,
tu barcolli
ed io ti amo.

è bello dirti
per la prima volta
ci vediamo domani.

lunedì 11 luglio 2011

complicato

ho cercato di scriverti
una poesia ma
quando penso a te
sei sempre troppe cose
troppe parole pensieri
quando penso a te
non ho proprio nulla.
è complicato descrivere
le cose meravigliose.

domenica 10 luglio 2011

influenza

non la ascoltai però
mi divertii lo stesso,
correre
tra le auto ferme in coda
bussare ai campanelli e
scappare e correre ridere
insieme, ridere ancora.
come quando sotto le coperte
guardavamo il tuo film
preferito, come quella volta
in cui mi ammalai di sabato

sabato 9 luglio 2011

shoegazing

cammino guardandomi le scarpe
ma loro non ci pensano
non sanno
dei sassi lanciati dei
fuochi nelle vie
continuano a non sapere
e recitano bene. qui
non ci metteremo in riga,
comunque vada.

venerdì 8 luglio 2011

Atomi

Nonostante i sogni
tu resti,
unità base di
un sistema
devoto al tracollo.

Decrescite

Certo che siete proprio impossibili, perché non crepate tutti una buona volta? Coraggio, non ci vuole molto. Un frullato di medicine prese al supermercato, un botto in auto finiti i vostri gin-lemon. Si, d'accordo, poi vi spettinereste, in fondo morire è una cosa importante anche per voi, mi pare giusto. Ora però andateci piano, andateci piano lì sotto, gente, tra poco ci strapperemo i vestiti, tireremo i capelli, piangeremo tutte le nostre lacrime ed urleremo tutto il fiato che ci entrerà nei polmoni. Datevi una mossa, è ora di chiudere questo cerchio, io non ho alcuna voglia di raccogliere altra polvere.

giovedì 7 luglio 2011

fermata del pullman

se ne vanno
dietro mezzi sorrisi
l'imbarazzo
le parole appiattite
in fondo alla gola
cercando un gesto un cenno
assenso, dissenso
ma chiusure ermetiche
in verità
veli sul nulla.
ma è così difficile
dire grazie?


[seppur in origine il titolo fosse " MA È COSI' DIFFICILE DIRE GRAZIE, TESTA DI CAZZO? "]

carta da pacchi

oggi ho
comprato il francobollo
per la lettera
che ti sto
scrivendo da giorni. poi
cancello
tutto
straccio brucio. mi fermo.
scrivo il
tuo nome su
carta da pacchi,
mi chiedo se
ti piacerà
il modo in cui ho scritto
ti amo.



[ erano le 3:37, eri tu ]

la casa degli specchi

lasciami andare mentre
mi tieni qui
galleggiare più sotto che sopra,
il tempo per respirare
l'hai inghiottito
nel nostro intero tragitto dicevi, promettevi
conoscere
strada e svolte e vie
ma poi cosa poi
i tuoi dubbi tu
corrodimi l'anima e non mento
corrodimi dentro quando
i tuoi occhi si abbassavano
sulle vetrine a leggere
di te
articolo migliore dell'ambizione
incanalata in persone, file intere
regali da discount
saldi di fine stagione, richieste
e richiesta.
in fondo solo l'ultimo
ad entrarti dentro.
la casa degli specchi
stanze in denuncia silenziosa
di quei colori
che piacevano tanto a te

the winter

martedì 5 luglio 2011

svuotare

ma che cazzo ci fai tu lì/ certe parole non fanno per te/ perché mi dici che non capisci/ io non capisco il perché di quel tempo perso/ certo sei ostinata/ si è il mondo ad essere in ritardo/ si sono gli altri a non saper distinguere il rosso dal nero/ l'anno prossimo ti regalerò uno specchio/ tu svuota l'armadietto del bagno/ io mi vomito sulle scarpe quel che restava di te

domenica 3 luglio 2011

capelli in disordine

ma in fondo che ne sai, in fondo tu che ne sai potrebbe essere oggi come potrebbe non essere mai. mi continui a chiedere domandare esasperare di domande a cui non so rispondere, l'ora la sveglia la cena e tu che parli tu che urli mi sento svenire come l'ansia di un corridoio d'ospedale, come l'odore che c'è in ospedale. dimentico cose ne ricordo di inutili in unione tra me e contro di me, con le ossa rattrappite da giorni mi frani addosso e non ho il tempo di ricominciare a respirare come un'onda contro il mare come l'onda contro l'uomo. mi cerco e mi cerco di spiegare fraintendi e non capisco se volontariamente poi ridi e cristo, ridi, mentre mi giro dall'altra parte non sentendomi chiamare, capelli in disordine, vestiti sformati occhiaie grige mi chiedo perché ti chiedo come cosa, poi mi sveglio e la faccia e lo specchio scheggiato e tu ed io, ma ero già solo da ore. bicchieri scuri e macchie sul pavimento, non avrei dovuto mangiare pesante.

[evitabili notti di noia improvvisa come evitabili post]

sabato 2 luglio 2011

Al Pacino

ieri notte
ci siamo distrutti
le urla il mucchio
cadere rialzarsi.
barricate
di solo rumore e
le mani
di Al Pacino.
è tardi
ho fame, apro
il frigo ma è vuoto
è finito tutto.
è finito tutto
e anche male


[le comiche, proprio]

dormo sul divano

danno
un film francese
un po' brutto. mi
fischiano le orecchie
e dirti che ti amo
non è facile
come credevo, ma
lo sai

giovedì 30 giugno 2011

3:39

ho scritto una poesia alle 3:37.

sabato 25 giugno 2011

polmoni

vorrei dei
polmoni più grandi per avere
più parole da dirti.
mi guardi
le mani, le labbra rosse
d'un fiato
di te

lunedì 13 giugno 2011

Sette

Play. Play. Play. Play. Play. Play. Play.
Sette volte. Sette Play. Ascolto le sette canzoni, tutte insieme. Non esistono più i duetrequattro quarti. Le chitarre si fondono coi sintetizzatori. Beat su beat. Lo-Fi frenchhouse indie funk newvawe acoustic NOISE. Tutto mescolato in mille grancasse mille suoni durate differenti attimi ritagliati unici, dovresti esserci. Il finale è perfetto. Vorrei essere meno lucido vorrei parlare con il signor Gurdjieff, mente annebbiata parole pensieri nudità sesso violenza ma tutto respirando piano a fondo come aprire gli occhi sulla persona che ami come riemergere dopo l'apnea. Piano, a fondo. Il caos le sirene l'armonia dello scontro mentre frano al suolo sfinito un buco nella mente vomito materia grigia e stringo tra le mani l'erba strappata urlando contro me, finendo come un film comico drammatico. Rido e piango allo stesso tempo ma mi specchio ho macchie scure sul volto vestiti che non ho mai indossato sporco sbatto la testa contro le mattonelle color senape e ascolto e ascolto e ascolto ancora poi penso a te, mi sembra così te, la confusione l'arpa degli ultimi istanti il singolo uomo che non capisce non si domanda aspetta e non si risveglia. Dolce meravigliosa tortura.

Guardarti

Mentre osservava le auto passare fuori dal finestrino rigato di pioggia, lui continuava a chiederle di guardarlo. Doveva dirle qualcosa di importante. Lei sapeva cosa. Voleva guardarla negli occhi. Lei sospirò, osservò il suo volto per un attimo, voltandosi pochi istanti, prima di dargli di nuovo le spalle ed aprire la porta. Uscì, mentre lui continuava a chiamarla, ed il nome di lei veniva schiacciato al suolo dall'acqua.

[ore tarde e piuttosto poca fantasia, bella schifezza]

Lunedì, 10:52

Prendete gli Smiths, metteteli in loop, copriteli di un medio strato di shoegaze e togliete qualità audio al tutto. Ora vi potrete liberamente accorgere che è Lunedì mattina, pioviggina, e che neanche le sigarette potranno rallentare un'altra settimana.


domenica 12 giugno 2011

dettagli

ho bisogno di aprire le mie vene devo bere lasciarmi andare in questo fiume che mi scorre contro farmi portare via, ora! sento premere in petto l'inutile bisogno di dettagli definiti ma ora voglio solo nebbia e caos dentro e fuori me dentro e fuori i miei occhi, solite parole le stesse identiche parole ogni cazzo di volta mi vorrei vedere morto lungo un marciapiede assiderato nel pieno di questo inverno senza fine ti guardo e grido nocche rotte lividi schiene piegate passi lenti mentre tengo il conto alla rovescia della mia caduta rovina distruzione particella per particella NO! vortice stridio rumore apro la mente immersa sott'acqua e mi lascio annegare. respiro.

domenica 5 giugno 2011

ballando

non capendo
che voci seguire,
seppur certe urla inaspettate
e certe svolte
ad occhi chiusi.
tra tutte queste persone
perché dovrei ballare
proprio con te?

lunedì 23 maggio 2011

i'll be gone in a day or two

Canto canzoni semi-acustiche e cariche di malinconica dolcezza, cover di classici anni '80. Mi viene voglia di avere un ukulele, bianco, a forma di Flying V, e mettermi un qualche buffo costume gigante da orso. Rileggo vecchie cose scritte molto tempo fa, ricordo vecchie frasi dimenticate, mi accorgo di vecchi errori mai corretti, e mi scendono alcune lacrime mentre faccio ricominciare, per la settima od ottava volta, la traccia. i don't know what i'm to say. i'll say it anyway. Dicono di non riuscire a continuare ad ascoltare la stessa canzone ripetutamente, credo di poter guardare in mille modi diversi la stessa persona, per ore. Vorrei tanto vederti ora, vorrei vederti sorridere.

venerdì 13 maggio 2011

esondazioni

cerco di muovermi a tempo ma non riesco la musica è strana pesante, il ritmo che vola la testa che scoppia. come nei film inquadratura bassa sulle gambe guarda come si muove guarda quei passi, come nei film inquadratura sugli occhi i miei occhi gonfi lucidi una o due lacrime che scendono ho lo sguardo offuscato doppio cerco di mettere a fuoco lo schermo del telefono ma sono una due tre quattro esondazioni, ma è la pioggia in primavera a far appassire il cuore. leggo forse leggo ancora e mi dici no mi dici non va mi dici non lo so io sento lo stomaco cadere sotto i piedi sto camminando e non posso fermarmi e ci passo sopra, ingoio saliva che non ho bocca asciutta e movimenti lenti mi guardo allo specchio vorrei ci fosse un altro, vorrei non fossi io. non capisco ancora non sento bene mi chiamano e non rispondo cerco te cerco di raggiungerti con le mie gambe ho mangiato la strada, con le mie gambe sto sentendo la sabbia arrivarmi al ginocchio nuoto respiro a fatica pastiglie d'ossigeno per sprofondare fino ai capelli. non lasciarmi qui. fermati aspettami parliamo eppure ti vedo lontana ti vorrei vicina e continua a fare più caldo il sole mi brucia le spalle mentre aspetto ci provo, almeno ci provo per la troppa paura di non farlo. paura di perderti prima di averti trovata. quando il ritmo non cambia quando tu eri il mio ritmo mentre cambi frequenza io giro la manopola come un pazzo la verità in fm la mia paura immensa in am. mi guardo mi domando se è vero. sparami ora se deve esser così ma sarai un colpo bellissimo sei un colpo bellissimo, chiedo pietà mi inginocchio l'acqua sul capo e la pioggia nel cuore in primavera. credimi. 'lady hear me tonight'.

mercoledì 11 maggio 2011

sale

[... ti amerò dello stesso amore che unisce il sale al mare. ]

lunedì 9 maggio 2011

design

cosa avresti detto ora?/ pesavi le parole mordendoti le labbra/ quei tuoi denti perfetti ancora nella mia pelle/ ti sei seduta mi hai detto/ ti prego lasciami un po' qui/ TI PREGO LASCIAMI UN PO' QUI/ ti raggiungo dopo/ io inciampo cado/ vedo libri uguali pagine vuote armadi letti cucine/ gente si ammassa intorno/ e tu rimani lì/ come oggetti di design/

[fa ridere, esatto]

domenica 8 maggio 2011

mancanze

si, è
come l'ultima volta.
quel giorno
incubi mani fredde
concentrazione lenta
giudicati e sotto accusa
cerca di non pensarci
inspiro. espiro.
ti sento
ancora
la polvere, disintegrata
sotto le tue scarpe
quel sole calava
in salita.
ma farà caldo e tu sorriderai
ma muoio dentro sempre
una volta di più


[pensieri sparsi, messi insieme, ed un temporale primaverile di fronte alla finestra]

giovedì 5 maggio 2011

partenze

se capirai se
riuscirai a seguirmi
guarda
ho le mani che tremano
lettere firmate male
lasciate sotto una porta
ti abbracciavo
lavavi di lacrime le scale
finestre e polvere
ore notturne
parole frasi pensieri tu
ma oggi spinge tutto
spinge tutto via
gallerie al neon
monocorsia
e vetrate scure senza più
il tuo sorriso
nel riflesso del mio sguardo

Un'attesa

Passava i minuti contandoli attraverso le boccate di nicotina ed ascoltando scorrere l'acqua della fontana. Aveva paura. Credeva di dover aspettare in eterno. Sentiva il peso delle gocce cadere al suolo, attraverso le crepe nella vecchia pietra, come su di se, a scavargli il cranio. Si era guardato intorno più d'una volta, ed intorno non c'era niente. Mura incolore, volti senza espressione. All'inizio aveva sperato, davvero, di vederla. Fermarsi in mezzo alla strada bloccando le decine di auto, cristallizzando l'acqua, addormentando il mondo intero, ogni piccola anima sopra e sotto la terra, per poterla stringere. Raccontarle del suo viso. Parlarle dei suoi occhi. Lo sperò, con tutto sé stesso, ma lei non venne e tutto, con la velocità produttiva della morte sulla vita, continuò a correre, senza meta, lasciandolo seduto a guardare le foglie cadute intorno a lui.

[che schifo di post]

martedì 3 maggio 2011

Tempo perso

Perché invece di studiare mi piace buttare il tempo così. Invece che scrivere trovo scuse da dare a me stesso per rimandare poi ogni volta.  -  Chissà che non si inizi a trovare in giro, su muri e lampioni scoloriti, un piccolo nothingowed.blogspot.com .


praga

vedendo solo il suo viso 
stupito 
prima di voltarmi 
ed andarmene 
via
inghiottito dalle gallerie 
metropolitane nelle viscere 
di praga.


[avrei dovuto finire di scrivere una cosa e poi far leggere questa cosa ad una persona. non so rispettare una scadenza e mi giustifico dandomi le colpe. si, ho messo questa un po' per riempire, un po' per cercare di farmi perdonare]

venerdì 29 aprile 2011

ossa

siamo l'inizio
di una fine ma non finiremo.
buttarsi a polmoni pieni
le braccia alzate,
onde
su un mare d'oceano
controcorrente.

cavi e microfoni rotti
sentiamo il sudore bruciare negli occhi
stringiamo idee da mezzo minuto

siamo la rabbia a pugni chiusi.
ammassati insieme, grida e cuori
per stanze troppo strette
e velocità velocità ancora di più
col sangue sulle ginocchia
le labbra spaccate e la
pelle strappata

siamo le schiene curve
siamo la vita che brucia.
stringendoci
pestandoci i piedi ridendo
ossa sopra ossa
rovineremo insieme su noi stessi,
voci fuori campo del blackout.
siamo questo, e
non cambieremo mai.

noi siamo la tempesta.



[dedicato a tutto ciò in cui oggi credo, per tutte le persone che hanno imparato cosa significa hardcore, sentendone addosso i lividi, per gli abbracci di amicizie nate sotto un palco, per i compagni che credono ancora nella musica come unione, mezzo, sfogo, vita]

giovedì 28 aprile 2011

Koyaanisqatsi

Ho un nodo allo stomaco non è perché sto male ma non lo so è lì non sale non scende. Parlo ascolto penso ragiono mi muovo valuto gente i volti le fotografie il bianco e nero o a colori? Polaroid non l'ho mai avuta cioè ce l'ho ma è rotta e non l'ho mai usata i vecchi cimeli sono i soprammobili delle nostre case un po' come certi parenti diventati quadri viventi poco più reali delle immagini nella televisione che li assorbe giorno per giorno mentre aspettano più o meno consciamente di andar via via autostrada notte pioggia certa musica soffusa che rischi di addormentarti ma poi rimani sveglio e non dormi tutta notte. Fai una sosta. Hai dormito? Ci vediamo domani. Riparti cambi senso di marcia tutto cambia senso di marcia Koyaanisqatsi veloce veloce come le inquadrature di te lungo il cemento del porto sotto le stelle in foto sfocate sottoesposte sovraesposte esposte di fronte al giudizio di nessuno opere contemporanee della grandiosa maestosità  artistica nel più totale nulla della vita dell'uomo. Rispondi. Ti prego rispondi. Ti prego. Risali tutto scorre filosofia greca le luci che scappano tu da chi da cosa da dove scappi? Le voci le facce i corpi i movimenti il colore di quegli occhi cristo che colore avevano quegli occhi fermarla forse ma no in fondo no nella vita devi rischiare ma che sia per cose serie e la scuola il lavoro la dottrina di cui hai già letto ho già sentito abbiamo già intuito mentre copio me stesso. Tic nervosi. Gambe instabili. Ho ancora lividi di te riflessi nell'acqua rimasta sui vetri di questa scatola.

Uno dopo l'altro.

Sequenze rallenty di otto minuti sui tuoi occhi.


 

Mike Ness

Ho scoperto, con tre mesi di ritardo e vergogna per me stesso, che è uscito il nuovo album dei Social Distortion. Ascolto 'California (Hustle And Flow)'. Mi ricordo di quando avevo quattordici anni e mi viene voglia di furgoncino rattoppato di adesivi, finestrino abbassato, occhiali da sole, stereo a cassette e qualche migliaio di chilometri da bruciare. Faccio ripartire per la quinta o sesta volta la canzone. Penso a quanto sia una tortura scrivere in pullman e vado a letto felice sapendo che, nonostante tutto, c'è ancora Mike Ness.

Pullman

Il pullman delle 19:20 è semivuoto e non è ancora uscito dalla città. Alla quarta fermata sale una signora bionda sulla cinquantina. È con un'amica, ha un grande sorriso e l'aria est europea. Da giovane deve essere stata bellissima. Avessi trent'anni di più glielo direi, quant'è bella. Bellissima. Parla con l'amica in polacco, almeno mi pare sia polacco, per quelle poche volte che l'ho ascoltato. Occhiali rossi stile '80 sui lunghi capelli raccolti in una coda. Hanno il colore dell'oro e dell'argento. Camicetta, jeans, mocassini. Ha una borsa di tela. A pois. Quelle persone che vedi e danno il buon umore, con cui parleresti, che sai ti ascolterebbero per quanto noioso tu possa essere. Vorrei conoscerla e sentire le tante storie che avrà accumulato in mezza vita, vorrei abbracciarla e dirle che le voglio bene. Vorrei essere più grande e sposarla. Vorrei essere più piccolo ed essere suo nipote. Vorrei fosse mia madre. Si alza e saluta l'amica. Scende. Io torno a guardare fuori il cielo coperto di nuvole ed il pullman riparte.

martedì 26 aprile 2011

Onde

Il trucco sbavato
dopo l'estate dell'amore.
Il sale sul tuo viso
ed i tramonti riflessi nei tuoi occhi.
Sei più bella di sempre.

[era ottobre e nella metro c'era il clima perfetto per la creazione di una colonia batteriologica]