sabato 30 luglio 2011

asfalto

si sta sull'asfalto
di sabato pomeriggio e
canticchio canzoni francesi,
mentre ci sediamo
affondo nel fumo e
nei trentacinque gradi
di quel mare nero
che lei non sopporta proprio.

venerdì 29 luglio 2011

le tue scarpe nel Danubio

non aveva il vento
nei capelli
come l'ultima volta, lei
sapeva di fingere
ma si obbligava, continuare
a qualunque costo
anche a costo di sé stessa
bruciandosi ancora la gola
e rimanendo a guardare il vuoto,
si accascia e non capisce
non vuole
immagino sia per via della madre,
ma lui l'amava ancora
e la riaccompagnò a casa.

il compleanno

mi domandavo se stessi comoda
seduta com'eri
io leggevo le tue parole
ed avevi la luce tra le mani,
parole semplici qualcosa di piccolo
grandi come le lacrime
in discesa sul mio viso.
mi asciugo su di te,

questo è il regalo migliore e
non si piange sempre per tristezza

sabato 16 luglio 2011

Piercing

J Dillinger &
J Dee &
J Dilla &
Pay Jay.


Questa era una citazione di una cosa che mi piace perché oggi è stata una bella giornata e uao si mi sono stupito molto una gran botta al cervelletto e parole che mancano e gli scrittori in ordine alfabetico però con la C o con la K? e guaranà in polvere e no non ti prendi un altro caffè ed occhiali grandi per occhi piccoli e tanta tantissima troppa gente. Oggi tu avevi un orecchio mezzo viola, e ci tenevamo per mano.

venerdì 15 luglio 2011

I mendicanti ballano

Oggi (seppur la mezzanotte sia passata da cinquantotto minuti) 
non ho scritto nulla,
ma per fortuna, nonostante tutto, i mendicanti ballano ancora.

mercoledì 13 luglio 2011

divoratrice

nulla ti ferma
mentre continui perpetua
a divorare cenere,
salti da un respiro all'altro
cresce la temperatura
e il fumo denso
dalla tua bocca
sulle tue labbra
tra i tuoi capelli
ma non c'è tempo, e
in effetti non ne hai mai avuto
(almeno) per me.

if not me

rintanati lì sotto un
cumulo di macerie detriti
rotoliamo sui corpi ardenti
un colpo in testa e
collasso mi dimentico
di tutto, periodi secondi
poi mi tiro su mi reggo
la grancassa vibra, tuona
ma torno mi arrampico su
ma ci sono dentro. non cedo
davanti, succede tutto
e spingo scalcio e urlo
la bocca spalancata
un microfono
e quelle parole
il sale sul viso
e la pioggia nei capelli.
lei ha piccole mani graziose
e la voce degli uragani,
mi scrive dentro
'se non da me stesso
da chi dovrei dipendere?
'


[questa vuole essere una sorta di dedica ad uno dei miei gruppi preferiti, vederli una terza volta mi ucciderà.]

martedì 12 luglio 2011

Holly

Una settimana iniziata con un giorno di ritardo, un pezzo di California sotto un telone bagnato di pioggia e tanti, tanti gatti.

sottovoce

ti vedo tra la gente
corro, abbraccio
i tuoi occhi coi miei
poi ancora divisi
da braccia sudore inchiostri
e la pelle degli altri.
ti stringo a me
in una mano hai un bicchiere di vino
di terza categoria, ridi parli
i tuoi capelli gli ultimi tre giorni
mentre sottovoce ti
dico che sei bellissima
contro i difetti che non hai,
tu barcolli
ed io ti amo.

è bello dirti
per la prima volta
ci vediamo domani.

lunedì 11 luglio 2011

complicato

ho cercato di scriverti
una poesia ma
quando penso a te
sei sempre troppe cose
troppe parole pensieri
quando penso a te
non ho proprio nulla.
è complicato descrivere
le cose meravigliose.

domenica 10 luglio 2011

influenza

non la ascoltai però
mi divertii lo stesso,
correre
tra le auto ferme in coda
bussare ai campanelli e
scappare e correre ridere
insieme, ridere ancora.
come quando sotto le coperte
guardavamo il tuo film
preferito, come quella volta
in cui mi ammalai di sabato

sabato 9 luglio 2011

shoegazing

cammino guardandomi le scarpe
ma loro non ci pensano
non sanno
dei sassi lanciati dei
fuochi nelle vie
continuano a non sapere
e recitano bene. qui
non ci metteremo in riga,
comunque vada.

venerdì 8 luglio 2011

Atomi

Nonostante i sogni
tu resti,
unità base di
un sistema
devoto al tracollo.

Decrescite

Certo che siete proprio impossibili, perché non crepate tutti una buona volta? Coraggio, non ci vuole molto. Un frullato di medicine prese al supermercato, un botto in auto finiti i vostri gin-lemon. Si, d'accordo, poi vi spettinereste, in fondo morire è una cosa importante anche per voi, mi pare giusto. Ora però andateci piano, andateci piano lì sotto, gente, tra poco ci strapperemo i vestiti, tireremo i capelli, piangeremo tutte le nostre lacrime ed urleremo tutto il fiato che ci entrerà nei polmoni. Datevi una mossa, è ora di chiudere questo cerchio, io non ho alcuna voglia di raccogliere altra polvere.

giovedì 7 luglio 2011

fermata del pullman

se ne vanno
dietro mezzi sorrisi
l'imbarazzo
le parole appiattite
in fondo alla gola
cercando un gesto un cenno
assenso, dissenso
ma chiusure ermetiche
in verità
veli sul nulla.
ma è così difficile
dire grazie?


[seppur in origine il titolo fosse " MA È COSI' DIFFICILE DIRE GRAZIE, TESTA DI CAZZO? "]

carta da pacchi

oggi ho
comprato il francobollo
per la lettera
che ti sto
scrivendo da giorni. poi
cancello
tutto
straccio brucio. mi fermo.
scrivo il
tuo nome su
carta da pacchi,
mi chiedo se
ti piacerà
il modo in cui ho scritto
ti amo.



[ erano le 3:37, eri tu ]

la casa degli specchi

lasciami andare mentre
mi tieni qui
galleggiare più sotto che sopra,
il tempo per respirare
l'hai inghiottito
nel nostro intero tragitto dicevi, promettevi
conoscere
strada e svolte e vie
ma poi cosa poi
i tuoi dubbi tu
corrodimi l'anima e non mento
corrodimi dentro quando
i tuoi occhi si abbassavano
sulle vetrine a leggere
di te
articolo migliore dell'ambizione
incanalata in persone, file intere
regali da discount
saldi di fine stagione, richieste
e richiesta.
in fondo solo l'ultimo
ad entrarti dentro.
la casa degli specchi
stanze in denuncia silenziosa
di quei colori
che piacevano tanto a te

the winter

martedì 5 luglio 2011

svuotare

ma che cazzo ci fai tu lì/ certe parole non fanno per te/ perché mi dici che non capisci/ io non capisco il perché di quel tempo perso/ certo sei ostinata/ si è il mondo ad essere in ritardo/ si sono gli altri a non saper distinguere il rosso dal nero/ l'anno prossimo ti regalerò uno specchio/ tu svuota l'armadietto del bagno/ io mi vomito sulle scarpe quel che restava di te

domenica 3 luglio 2011

capelli in disordine

ma in fondo che ne sai, in fondo tu che ne sai potrebbe essere oggi come potrebbe non essere mai. mi continui a chiedere domandare esasperare di domande a cui non so rispondere, l'ora la sveglia la cena e tu che parli tu che urli mi sento svenire come l'ansia di un corridoio d'ospedale, come l'odore che c'è in ospedale. dimentico cose ne ricordo di inutili in unione tra me e contro di me, con le ossa rattrappite da giorni mi frani addosso e non ho il tempo di ricominciare a respirare come un'onda contro il mare come l'onda contro l'uomo. mi cerco e mi cerco di spiegare fraintendi e non capisco se volontariamente poi ridi e cristo, ridi, mentre mi giro dall'altra parte non sentendomi chiamare, capelli in disordine, vestiti sformati occhiaie grige mi chiedo perché ti chiedo come cosa, poi mi sveglio e la faccia e lo specchio scheggiato e tu ed io, ma ero già solo da ore. bicchieri scuri e macchie sul pavimento, non avrei dovuto mangiare pesante.

[evitabili notti di noia improvvisa come evitabili post]

sabato 2 luglio 2011

Al Pacino

ieri notte
ci siamo distrutti
le urla il mucchio
cadere rialzarsi.
barricate
di solo rumore e
le mani
di Al Pacino.
è tardi
ho fame, apro
il frigo ma è vuoto
è finito tutto.
è finito tutto
e anche male


[le comiche, proprio]

dormo sul divano

danno
un film francese
un po' brutto. mi
fischiano le orecchie
e dirti che ti amo
non è facile
come credevo, ma
lo sai