stanotte ho fatto ordine
delle parole messe da parte
aspettando i tuoi occhi.
e diventano molte
come i miei pensieri
di quando tornerai
con quell'accento inglese
di quando a parlarmi
ci sarete tu e una canzone,
le pareti che crollano
e i respiri che corrono.
sei come il primo calore del giorno
e il profumo del pane alle sei del mattino,
aspettami
alla fine di questa notte
sabato 29 giugno 2013
venerdì 3 maggio 2013
mercoledì 24 aprile 2013
autostop
sono tornati i tempi delle scuse
e il fingere di non sapere
dei nostri pensieri caduti
che conosciamo ancora bene,
un cielo di macchie di colore ti guarda
e tu non sai se credergli
se crederti
mentre sposti lo sguardo più in là
per evitare la sua mano in quel momento.
e il fingere di non sapere
dei nostri pensieri caduti
che conosciamo ancora bene,
un cielo di macchie di colore ti guarda
e tu non sai se credergli
se crederti
mentre sposti lo sguardo più in là
per evitare la sua mano in quel momento.
mercoledì 17 aprile 2013
mesto d'aprile
guardandomi intorno
in stanze di specchi
ciechi come il colpo
sempre prima al cuore,
come la terra
che ricopre ora i miei occhi.
smetto di contare i respiri
divisi tra il giorno delle nostre stelle
e quello della grande onda
col mare scuro in viso
e nessuna luce
da seguir per perdersi ancora.
suona tamburo e picchiami le spalle
voglio restare
dove l'erba smette di crescere
e la pioggia copre l'odore
di tutti i miei giorni sbagliati
di tutte le ore in silenzio
a cercar le nuvole,
suona per i miei denti rotti
per le mie vecchie mani
per questi capelli bianchi
per ciò che sai
ridi di me per ciò che è stato
che rimane ora inchiostro sotto pelle
e su carta bagnata
dal bordo delle mie labbra.
quanti i suoi capelli?
quanti i colori
della mia pelle?
quanta strada ancora
per raggiungermi?
in stanze di specchi
ciechi come il colpo
sempre prima al cuore,
come la terra
che ricopre ora i miei occhi.
smetto di contare i respiri
divisi tra il giorno delle nostre stelle
e quello della grande onda
col mare scuro in viso
e nessuna luce
da seguir per perdersi ancora.
suona tamburo e picchiami le spalle
voglio restare
dove l'erba smette di crescere
e la pioggia copre l'odore
di tutti i miei giorni sbagliati
di tutte le ore in silenzio
a cercar le nuvole,
suona per i miei denti rotti
per le mie vecchie mani
per questi capelli bianchi
per ciò che sai
ridi di me per ciò che è stato
che rimane ora inchiostro sotto pelle
e su carta bagnata
dal bordo delle mie labbra.
quanti i suoi capelli?
quanti i colori
della mia pelle?
quanta strada ancora
per raggiungermi?
martedì 9 aprile 2013
dita dei piedi
la voglia di restare
senza sapere come
dimenticando il perché,
fingere di non vedersi
quando notandoci
stringiamo il cuore e le dita dei piedi.
una volta in un sogno ti ho detto
mentre perdevo ancora il conto di te
senti di essere innamorata
quando baciandomi
stringi me e le tue dita dei piedi
senza sapere come
dimenticando il perché,
fingere di non vedersi
quando notandoci
stringiamo il cuore e le dita dei piedi.
una volta in un sogno ti ho detto
mentre perdevo ancora il conto di te
senti di essere innamorata
quando baciandomi
stringi me e le tue dita dei piedi
sabato 6 aprile 2013
Prevedibile
Quando
smetti di cercare, provare e sognare, diventi lentamente come tutti
quelli che ti circondano. Apri gli occhi, e ti svegli guardando una
persona prevedibile come la pioggia d'estate.
mercoledì 27 marzo 2013
Haiku
Coprimi neve-
corpo nel suo sguardo.
Cammino solo.
È la rondine.
Viole di fresca brina
senza vederti.
Viole di fresca brina
senza vederti.
Il sole dentro.
Nel palmo delle mani
profumo d'ombra.
Nel palmo delle mani
profumo d'ombra.
martedì 19 marzo 2013
il senza dio nella tempesta, ovvero perché la mano deve seguire l'occhio e non la voce
in questo mondo di cinici allo sbando mi guardo e mi ci rivedo sto spingendo anch'io verso questo tracollo che abbiamo preso e anche senza spavento. di questa nostra natura possiamo farne qualcosa qualcosa di migliore? rispondetemi signore possiamo? perché allora agiamo facciamo rubiamo da sempre d'ovunque col potere delle parole nella voce, quando la mano deve seguire l'occhio e non la voce? ci pensereste ad un mondo migliore no è la distopia utopica della supposizione! e questo animale che tu mangi fetta a fetta e guardi con gli occhi del vecchio saggio che muore, che colpa aveva di finire in mano nostra l'essere ignobile e re di tutto il pianeta? ma guardi qui signore guardi dove appiccano fuoco coi loro stendardi e guadagnano fama di stelle cadenti guardi come spengono la luce del cielo accendendone di superbe e coprendo di gran nero mare. e perché seguono solo le regole imposte da voci più grandi e imparano a mancare di voce propria, non deve il cuore fermare la mano quando colpisce sapendo che l'occhio di lacrime e sale annegherà? o forse siam sempre solo investiti d'egoismo da dizionario e non pensiamo che forse una strada ci sia? e se ci fosse perché nessuno ce l'ha mai mostrata e vaghiamo nell'ombra da sempre come nottambuli lucidi della vita vera? io non lo so signore non so più niente e perché sono qui neanche me lo sono spiegato qui c'è la faccia della felicità messa al pubblico disprezzo.
giovedì 14 febbraio 2013
legno
cosa resta
quel cuore di legno
è ancora sul tuo muro?
dove sono
i miei fogli sparsi
di parole per te
e le mie tracce
in piccole lavagne
dove le fotografie
di sorridenti occhi stanchi
dove la musica
dove le braccia
strette in aeroporti
dove le labbra
le mani da baciare
sguardi senza fine
i tuoi capelli da contare
dove i vestiti in terra
e visi da sfiorare?
facciamo festa stasera
ho dimenticato le chiavi
buonanotte amore mio
quel cuore di legno
è ancora sul tuo muro?
dove sono
i miei fogli sparsi
di parole per te
e le mie tracce
in piccole lavagne
dove le fotografie
di sorridenti occhi stanchi
dove la musica
dove le braccia
strette in aeroporti
dove le labbra
le mani da baciare
sguardi senza fine
i tuoi capelli da contare
dove i vestiti in terra
e visi da sfiorare?
facciamo festa stasera
ho dimenticato le chiavi
buonanotte amore mio
giovedì 7 febbraio 2013
Simbiosi
Ci sono canzoni che non riesco più ad ascoltare
Non riesco
No... Non piangere
dovrei smettere di ascoltare canzoni
non avere più certi pensieri
non cercare più certi ricordi
e se con gli altri ormai mi sono abituato a recitare la parte, quando sono solo torno me stesso, in mezzo a ciò che sento mio.
ti farei un elenco di tutte le canzoni che parlano di te. quelle nuove e quelle vecchie. se solo potesse servire.
Ti voglio bene
non può bastarmi.
questo lo sai.
mentre io so solo che non ne stiamo morendo e non siamo in profonda depressione, che i giorni sono sempre gli stessi e noi ci svegliamo comunque ogni volta, ma ogni cosa, prima, era un po' più bella.
Lo so
vorrei che ogni giorno potesse essere come domenica mattina
io che ti porto una brioche
noi con le occhiaie
che ci raccontiamo cosa abbiamo fatto
che ci abbracciamo e ci teniamo le mani
perché cazzo è questo che facciamo
solo vorrei salutarti.
ma non come prima.
mai più come prima.
perché ora so cosa significa non averti e non sentirti.
nei momenti sereni e in quelli bui.
non voglio che baciarti sia un'abitudine.
Un pensiero che faccio spesso è che non riuscirei a stare con un'altra persona perché dopo quello che mi hai dato tu nessuno riuscirebbe a comparare
E comunque, hai una lentiggine sulla bocca.
Non riesco
No... Non piangere
dovrei smettere di ascoltare canzoni
non avere più certi pensieri
non cercare più certi ricordi
e se con gli altri ormai mi sono abituato a recitare la parte, quando sono solo torno me stesso, in mezzo a ciò che sento mio.
ti farei un elenco di tutte le canzoni che parlano di te. quelle nuove e quelle vecchie. se solo potesse servire.
Ti voglio bene
non può bastarmi.
questo lo sai.
mentre io so solo che non ne stiamo morendo e non siamo in profonda depressione, che i giorni sono sempre gli stessi e noi ci svegliamo comunque ogni volta, ma ogni cosa, prima, era un po' più bella.
Lo so
vorrei che ogni giorno potesse essere come domenica mattina
io che ti porto una brioche
noi con le occhiaie
che ci raccontiamo cosa abbiamo fatto
che ci abbracciamo e ci teniamo le mani
perché cazzo è questo che facciamo
solo vorrei salutarti.
ma non come prima.
mai più come prima.
perché ora so cosa significa non averti e non sentirti.
nei momenti sereni e in quelli bui.
non voglio che baciarti sia un'abitudine.
Un pensiero che faccio spesso è che non riuscirei a stare con un'altra persona perché dopo quello che mi hai dato tu nessuno riuscirebbe a comparare
E comunque, hai una lentiggine sulla bocca.
martedì 22 gennaio 2013
orme
muoiono aria in gola
quelle parole
l'attimo prima
ancora ferme nel cuore.
come in sospiro addormentarsi,
cresce ora l'erba
e s'ingonfia la nebbia
nascondendo le nostre mani
rimaste solo orma nella sabbia.
quelle parole
l'attimo prima
ancora ferme nel cuore.
come in sospiro addormentarsi,
cresce ora l'erba
e s'ingonfia la nebbia
nascondendo le nostre mani
rimaste solo orma nella sabbia.
sabato 5 gennaio 2013
lunedì 17 dicembre 2012
l'odore del fuoco
ti prego rimanimi addosso
con gli sguardi le parole
dita sfiorate,
avvolgimi come
l'odore del fuoco del
legno che brucia
vedo te voglio te
e sento te
perché sei l'unica stagione
che mi scaldi il cuore.
mi aggrappo stringo
alle tue mani
baciando gli occhi
cingendo le spalle
respirando i capelli,
e solo ora solo adesso
posso smettere di aver paura.
con gli sguardi le parole
dita sfiorate,
avvolgimi come
l'odore del fuoco del
legno che brucia
vedo te voglio te
e sento te
perché sei l'unica stagione
che mi scaldi il cuore.
mi aggrappo stringo
alle tue mani
baciando gli occhi
cingendo le spalle
respirando i capelli,
e solo ora solo adesso
posso smettere di aver paura.
lunedì 26 novembre 2012
l'intenso muoversi di coda
stiamo al riparo
la nebbia la pioggia,
di carte in una mano
e braci ancora calde
e silenzi
troppo brevi.
rinseccano i colori
di mani e osso d'albero,
il colore di queste pareti
in abbinamento alla stagione.
dentro mi guardi
e parli ascolti e respiri,
l'aria resta chiusa
lo stesso ossigeno
delle sigarette spente
in galleria
la nebbia la pioggia,
di carte in una mano
e braci ancora calde
e silenzi
troppo brevi.
rinseccano i colori
di mani e osso d'albero,
il colore di queste pareti
in abbinamento alla stagione.
dentro mi guardi
e parli ascolti e respiri,
l'aria resta chiusa
lo stesso ossigeno
delle sigarette spente
in galleria
venerdì 12 ottobre 2012
di te fotografie in corsa
dimmi che va bene oggi
dimmi che va per noi
tra libri letti alla rinfusa poltrone e coperte,
tornando non spegnere la fiamma
restiamo in luce
per domar la notte
a mani unite.
sono albeggi a bicchieri e luci basse
sono sfiorarsi di tasti leggeri.
color intimo sulla pelle,
guardarti
e guardar le labbra
tappeti tavoli sedie polvere
e tu cuore, cuore corri.
dimmi che va per noi
tra libri letti alla rinfusa poltrone e coperte,
tornando non spegnere la fiamma
restiamo in luce
per domar la notte
a mani unite.
sono albeggi a bicchieri e luci basse
sono sfiorarsi di tasti leggeri.
color intimo sulla pelle,
guardarti
e guardar le labbra
tappeti tavoli sedie polvere
e tu cuore, cuore corri.
lunedì 3 settembre 2012
domenica 5 agosto 2012
l'allevamento delle formiche
andiamocene a sparare
all'arcobaleno
ha troppi colori
molti più di me
a crollare sul divano
piangendo la tv
a spazzolare
gli annunci di lavoro.
andiamo a gonfiare palloncini
festeggiando amici scomparsi
a scrivere amori sui muri
e disamori in bagni scomodi
ad aspettare
nelle stanze d'albergo
consumando l'aria
di un'attesa migliore.
andiamocene a rubare
come soluzione alla noia
a lanciare sassi sul mare
a costruire case vuote.
ad aprire
scatoloni di polvere
a metterci le mani nei capelli
andiamo a dormire in aeroporto
sognando di scappare,
ad aspettare il sole
che ci tolga l'ombra dal viso.
a bere con sconosciuti
parlare con gli specchi
lanciarsi in fiamme
urlando contro il mondo.
andiamo a edificare la luna.
all'arcobaleno
ha troppi colori
molti più di me
a crollare sul divano
piangendo la tv
a spazzolare
gli annunci di lavoro.
andiamo a gonfiare palloncini
festeggiando amici scomparsi
a scrivere amori sui muri
e disamori in bagni scomodi
ad aspettare
nelle stanze d'albergo
consumando l'aria
di un'attesa migliore.
andiamocene a rubare
come soluzione alla noia
a lanciare sassi sul mare
a costruire case vuote.
ad aprire
scatoloni di polvere
a metterci le mani nei capelli
andiamo a dormire in aeroporto
sognando di scappare,
ad aspettare il sole
che ci tolga l'ombra dal viso.
a bere con sconosciuti
parlare con gli specchi
lanciarsi in fiamme
urlando contro il mondo.
andiamo a edificare la luna.
venerdì 27 luglio 2012
orbita circolare
Il mio cuore
va a ritmo sente
la musica,
e quella musica
sei tu.
il rullo di tamburi
il salto finale
staremo ballando ancora
va a ritmo sente
la musica,
e quella musica
sei tu.
il rullo di tamburi
il salto finale
staremo ballando ancora
domenica 15 luglio 2012
luce pura
parlami di noi
del vento nelle valli
le lenzuola aggrovigliate
ai tuoi piedi,
parlami di ricordi
le scene già viste
che vuoi vedere ancora,
il sapore
rimasto sulle mani.
muovere gambe
rubare il respiro.
parlami luce
sul fondo degli occhi,
quanto ancora quanto?
parlami di noi
sempre
del vento nelle valli
le lenzuola aggrovigliate
ai tuoi piedi,
parlami di ricordi
le scene già viste
che vuoi vedere ancora,
il sapore
rimasto sulle mani.
muovere gambe
rubare il respiro.
parlami luce
sul fondo degli occhi,
quanto ancora quanto?
parlami di noi
sempre
Iscriviti a:
Post (Atom)