come l'alba ad ogni ora,
ma per come ti muovevi
per come parlavi,
tu parlavi
solo di te.
apparizioni sporadiche
in controluce
solo dopo ho compreso
non ti sarebbe interessato
fossi rimasto cieco.
siamo l'inizio di una fine ma non finiremo. buttarsi a polmoni pieni le braccia alzate, onde su un mare d'oceano controcorrente. cavi e microfoni rotti sentiamo il sudore bruciare negli occhi stringiamo idee da mezzo minuto
siamo la rabbia a pugni chiusi. ammassati insieme, grida e cuori per stanze troppo strette e velocità velocità ancora di più col sangue sulle ginocchia le labbra spaccate e la pelle strappata
siamo le schiene curve siamo la vita che brucia. stringendoci pestandoci i piedi ridendo ossa sopra ossa rovineremo insieme su noi stessi, voci fuori campo del blackout. siamo questo, e non cambieremo mai.
Nessun commento:
Posta un commento