giovedì 28 aprile 2011
Koyaanisqatsi
Ho un nodo allo stomaco non è perché sto male ma non lo so è lì non sale non scende. Parlo ascolto penso ragiono mi muovo valuto gente i volti le fotografie il bianco e nero o a colori? Polaroid non l'ho mai avuta cioè ce l'ho ma è rotta e non l'ho mai usata i vecchi cimeli sono i soprammobili delle nostre case un po' come certi parenti diventati quadri viventi poco più reali delle immagini nella televisione che li assorbe giorno per giorno mentre aspettano più o meno consciamente di andar via via autostrada notte pioggia certa musica soffusa che rischi di addormentarti ma poi rimani sveglio e non dormi tutta notte. Fai una sosta. Hai dormito? Ci vediamo domani. Riparti cambi senso di marcia tutto cambia senso di marcia Koyaanisqatsi veloce veloce come le inquadrature di te lungo il cemento del porto sotto le stelle in foto sfocate sottoesposte sovraesposte esposte di fronte al giudizio di nessuno opere contemporanee della grandiosa maestosità artistica nel più totale nulla della vita dell'uomo. Rispondi. Ti prego rispondi. Ti prego. Risali tutto scorre filosofia greca le luci che scappano tu da chi da cosa da dove scappi? Le voci le facce i corpi i movimenti il colore di quegli occhi cristo che colore avevano quegli occhi fermarla forse ma no in fondo no nella vita devi rischiare ma che sia per cose serie e la scuola il lavoro la dottrina di cui hai già letto ho già sentito abbiamo già intuito mentre copio me stesso. Tic nervosi. Gambe instabili. Ho ancora lividi di te riflessi nell'acqua rimasta sui vetri di questa scatola.
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