giovedì 12 novembre 2009

Inferni passati

[con un finale scritto in fretta cercando di schermare i timpani dalle voci esterne]

Si chiuse la porta alle spalle e fece danzare le chiavi, quattro serrature interne e due a muro, sempre stata una persona piuttosto paranoica. Per strada il freddo lo strinse nel suo solito abbraccio invernale mentre i suoi piedi iniziarono a schivare il campo minato di pozzanghere stese al suolo. L'acqua bombardava il lungo impermeabile nero e la sua mente andava naufragando nel caos dei pensieri, immuni dal riflesso delle immagini che gli occhi spedivano al cervello. Continuò a camminare per circa 10 minuti, la testa bassa, il fiato corto, il gelo gli entrava gli entrava nelle ossa ed il capo, zuppo, pendeva in avanti tra i colletti rigidi d'amido della giacca, ma non ci badava, quella era l'ultima delle sue preoccupazioni. Era una vecchia locomotiva fumante, nulla e nessuno l'avrebbero fermato.
Entrò da Joe ed ordinò un doppio whisky, l'impermeabile ancora indosso, una pozza scura sul pavimento del locale mal illuminato, lentamente, prese forma sotto il suo sgabello martoriato da graffi e solchi di chiavi. Joe tirò fuori l'usuale canadese invecchiato dodici anni e riempì il bicchiere, le spesse facce di vetro si colorarono del classico marroncino annacquato figlio delle lande nebbiose di tanti anni d'alcolismo. Bevve il primo senza troppe esitazioni e non ci fu bisogno di chiedere ancora che il suo piccolo pozzo del vizio si riempì nuovamente del distillato di piacere, da tempo immemore erano ormai grandi amici. I pensieri, dopo il secondo bicchiere, iniziarono a stabilizzarsi, a prendere forma, mettendosi in riga nelle lunghe autostrade della sua mente, ne approfittò per pensare prima che i fiumi dell'alcol l'assorbissero completamente nella loro morsa di perfetti amanti. Pensava a lei, pensava a come avrebbe potuto, pensava alle possibilità, allo scorrere del tempo, ai momenti passati insieme, gli infiniti istanti degli abbracci, le carezze sul viso prima di lasciar vincere il sonno, le ciocche di capelli mosse dal vento, aveva paura. Sentiva il terrore di perderla muoversi dentro il suo corpo, scalciare l'anima, tormentare i pensieri; non poteva succedere, non l'avrebbe permesso, sapeva come vincere e non avrebbe lasciato andare il suo corpo giù nelle tenebre di quel lago scuro, senza fondo. Era al centro del campo adesso, stava lanciando la battuta della vittoria, l'errore non era concesso. Nell'istante in cui realizzò la sua nuova strategia d'attacco dall'impermeabile cadde l'ultima goccia di vita rappresa sul pavimento, annegato in quella pozza di pioggia acida morente. Ora sapeva, sapeva e si aggrappò con tutte le forze alla sua illuminazione, si sentiva un Buddha da supermercato in una terra ormai a lui aliena. In quell'attimo vide l'inferno dondolarlo tra le sue braccia, in quell'attimo cominciò la sua fuga, correva, correvano tutte le sue preoccupazioni, correvano verso la vita. Pagò, salutò Joe e uscì. La pioggia lo stava ora baciando in volto mentre l'orologio dei suoi giorni iniziò a correre più veloce di sempre, i secondi non erano mai stati così veloci.
Di mattina il terreno ancora umido si stava sciogliendo sotto il sole ed i suoi amanti in bottiglia bruciavano sul selciato, erano anni che la sua bocca non gli regalava un vero sorriso. Iniziò a camminare sentendo i suoi pensieri ardere, mentre ogni cosa intorno a lui tornava a prendere forma, smettendo di nascondersi, come si era nascosto lui stesso per tanto tempo.
L'esterno della casa era tappezzato di colori, le finestre addobbate, i fiori, come pronti all'evento, tornavano ad aprirsi dopo la tempesta. Sui palloncini le mani d'una persona infinitamente stanca avevano scritto "auguri Alice", inconsapevoli del loro vicino risorgere. Salì il primo gradino, poi il secondo, cos'era? Paura? Non si rispose. Le nocche andavano a lanciarsi verso la porta quando sentì nascere il pensiero, terra all'orizzonte del naufrago, e conquistare le mura del baluardo della sua mente. "Auguri piccola, auguri piccolo tesoro mio, papà è tornato".

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