giovedì 30 giugno 2011

3:39

ho scritto una poesia alle 3:37.

sabato 25 giugno 2011

polmoni

vorrei dei
polmoni più grandi per avere
più parole da dirti.
mi guardi
le mani, le labbra rosse
d'un fiato
di te

lunedì 13 giugno 2011

Sette

Play. Play. Play. Play. Play. Play. Play.
Sette volte. Sette Play. Ascolto le sette canzoni, tutte insieme. Non esistono più i duetrequattro quarti. Le chitarre si fondono coi sintetizzatori. Beat su beat. Lo-Fi frenchhouse indie funk newvawe acoustic NOISE. Tutto mescolato in mille grancasse mille suoni durate differenti attimi ritagliati unici, dovresti esserci. Il finale è perfetto. Vorrei essere meno lucido vorrei parlare con il signor Gurdjieff, mente annebbiata parole pensieri nudità sesso violenza ma tutto respirando piano a fondo come aprire gli occhi sulla persona che ami come riemergere dopo l'apnea. Piano, a fondo. Il caos le sirene l'armonia dello scontro mentre frano al suolo sfinito un buco nella mente vomito materia grigia e stringo tra le mani l'erba strappata urlando contro me, finendo come un film comico drammatico. Rido e piango allo stesso tempo ma mi specchio ho macchie scure sul volto vestiti che non ho mai indossato sporco sbatto la testa contro le mattonelle color senape e ascolto e ascolto e ascolto ancora poi penso a te, mi sembra così te, la confusione l'arpa degli ultimi istanti il singolo uomo che non capisce non si domanda aspetta e non si risveglia. Dolce meravigliosa tortura.

Guardarti

Mentre osservava le auto passare fuori dal finestrino rigato di pioggia, lui continuava a chiederle di guardarlo. Doveva dirle qualcosa di importante. Lei sapeva cosa. Voleva guardarla negli occhi. Lei sospirò, osservò il suo volto per un attimo, voltandosi pochi istanti, prima di dargli di nuovo le spalle ed aprire la porta. Uscì, mentre lui continuava a chiamarla, ed il nome di lei veniva schiacciato al suolo dall'acqua.

[ore tarde e piuttosto poca fantasia, bella schifezza]

Lunedì, 10:52

Prendete gli Smiths, metteteli in loop, copriteli di un medio strato di shoegaze e togliete qualità audio al tutto. Ora vi potrete liberamente accorgere che è Lunedì mattina, pioviggina, e che neanche le sigarette potranno rallentare un'altra settimana.


domenica 12 giugno 2011

dettagli

ho bisogno di aprire le mie vene devo bere lasciarmi andare in questo fiume che mi scorre contro farmi portare via, ora! sento premere in petto l'inutile bisogno di dettagli definiti ma ora voglio solo nebbia e caos dentro e fuori me dentro e fuori i miei occhi, solite parole le stesse identiche parole ogni cazzo di volta mi vorrei vedere morto lungo un marciapiede assiderato nel pieno di questo inverno senza fine ti guardo e grido nocche rotte lividi schiene piegate passi lenti mentre tengo il conto alla rovescia della mia caduta rovina distruzione particella per particella NO! vortice stridio rumore apro la mente immersa sott'acqua e mi lascio annegare. respiro.

domenica 5 giugno 2011

ballando

non capendo
che voci seguire,
seppur certe urla inaspettate
e certe svolte
ad occhi chiusi.
tra tutte queste persone
perché dovrei ballare
proprio con te?